APPROFONDIMENTO
ESSERE HOLGA. Carlo Riggi
SELEZIONE DEI CREDITI RICEVUTI DAL LIBRO
"La sequenza di immagini proposte nel libro compone un insieme coerente e suggestivo, lasciando il fruitore appeso a una narrazione che, nello spirito proprio della Fotografia Transfigurativa, rifugge ogni possibile saturazione di senso e - piuttosto - dischiude mondi, apre a nuovi possibili scenari interpretativi, attiva l'immaginazione e conduce a letture visionarie e prossime al territorio del sogno".
(Redazione - Nadir Magazine)
"I paesaggi, gli oggetti, gli animali e qualche volta figure umane, si librano in un bianco e nero pastoso, dove la luce e i contrasti giocano un ruolo determinante insieme alla morbidezza dell’effetto flou dovuto alla scarsa qualità degli obiettivi.[...] «Holga c’est moi» intitola categoricamente l’autore un testo collocato in postfazione al volume. «Holga non è uno strumento, è un modo di essere. Holga sono io» scrive tra l’altro l’autore che aggiunge, con taglio psicologico tipico della sua professione: « Holga è libertà conquistata attraverso la rinuncia, è accettazione del limite, resistenza alle tentazioni del bello e del vacuo. Oggetto antifeticistico, Holga frena la perversione, mitiga il narcisismo, cura la fotografia, e quindi cura il mondo». ".
(Pio Tarantini - Phocus Magazine)
"La Holga presenta spesso dei difetti di fabbricazione che possono fare passare la luce e dare origine a vignettature, velature e a volte anche distorsioni. Insomma difetti unici che fanno di ogni macchina uno strumento per creare immagini imprevedibili e irripetibili. Gli scatti raccolti in questo libro sono il frutto di una ricerca durata circa vent’anni, immagini suggestive in grado di evocare atmosfere forse mai esistite. Un’ispirazione per chi apprezza le sperimentazioni del linguaggio creativo e si sente attrarre da una visione intimistica della fotografia".
(Enzo Dal Verme intervista Nino Romeo (Libreria Hoepli) - Fotografia.it)
"Grazie a Holga e al suo modo essenziale di leggere il mondo, così in sintonia con la sensibilità dell’autore, il segno diventa simbolo, la contraddizione diviene rivelazione, il vuoto si riempie di significati, la solitudine incontra la poesia. Tutto il vissuto che passa attraverso questa simbiosi tra il fotografo e la sua fotocamera si costituisce nuovo, trasfigurato nel passaggio e figlio di una lettura critica e generativa filtrata dall’obiettivo. E così al mondo “fuori” è concesso di dialogare con le istanze interiori in uno scambio che finisce col fondere il dato reale con l’universo più intimo".
(Giusy Tigano - Introduzione al libro)
