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La fotografia di Carlo Ferrara si fa eco di mondi in movimento, intrecciando luce e visione in un flusso di emozioni e pensieri. L’utilizzo avanzato della tecnica di autoscatto, una singolare gestione dell’esposizione multipla, lo studio di una fotografia inedita e fuori dagli schemi nello sfruttamento dei droni, sono alcuni esempi della sua originale predisposizione alla ricerca sistematica di mezzi espressivi alternativi che possano rispondere di volta in volta alla sua personale urgenza creativa. Figlia di questo approccio è una produzione dal sapore intimistico intrisa al tempo stesso di leggerezza, di metafore e di ironia. Come un caleidoscopio dell’anima, apre sentieri inattesi e trasformativi in molteplici e potenzialmente inesauribili direzioni. 

Giusy Tigano (Curatrice)

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Carlo FERRARA

Nessuno è Peter Pan

Una rete immaginaria di connessioni e di possibili significati nascosti,  in una dimensione creativa ispirata e visionaria, che attiva emozioni e pensieri alla ricerca di significativi appigli di senso rivelatori.

Abbracciami

Poesia in movimento negli scatti intensi di un autore dalla grande sensibilità emotiva, capace di celebrare il quotidiano da un punto di vista non convenzionale, restituendolo straordinario ad altri occhi.

L'orizzonte verticale

Una fotografia sincera e rivelatrice, una poesia della solitudine - talvolta cercata, altre trovata per caso, spesso desiderata, oppure imposta - ma sempre essenziale per rimetterci al centro e in confidenza con noi stessi.  

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Nessuno è Peter Pan

Peter Pan

"Le ombre attraggono il genere umano da sempre. Lo attraggono e lo impauriscono. Perchè ciò che non proietta un'ombra non è eterno. Ma sono un Surrealista. Preferisco nascondere la paura tra le pieghe del sarcasmo, mettendo in crisi il reale, evidenziandone gli opposti, spesso assurdi. Le ombre sono una chiave per mettere in comunicazione due mondi. Perchè, nel mio credere, tutti abbiamo personalità multiple, a seconda delle situazioni, e le ombre mi consentono di esplorarle".

Carlo Ferrara

"Peter Pan rappresenta esattamente quel divario tra infanzia e vita adulta dove quest’ultima si concretizza specificamente nella consapevolezza della nostra “ombra”, quelle parti di noi che ci piacciono meno e che risultano più difficili da riconoscere e da accettare, ma anche ciò che, se affrontato, diventa il nostro splendore: in questo senso l’ombra è anche nascondiglio del nostro “potenziale” inespresso. La natura più autentica e più “selvaggia” di ciascuno di noi si identifica in quel ragazzino irriverente e ribelle che vuole ignorare il tempo che passa, che vorrebbe potersi estraniare dai vincoli razionali e morali che la vita ci impone, condizionando il nostro comportamento e limitando la nostra anima. In questo senso, la ricerca della propria ombra rappresenta quindi la ricerca di sé stessi, una specie di “caccia all’anima” che riconduce alla natura più selvatica e primigenia del nostro essere, potentissima e inalienabile, che sempre vive dentro di noi nonostante l’accettazione delle convenzioni e dei limiti che imponiamo a noi stessi con l’età adulta. Naturalmente, quelli che talvolta appaiono dei rigidi confini alla nostra individualità sono almeno in parte funzionali alla convivenza stessa con altri esseri umani e al rispetto dell’identità altrui. Ma più ancora, costituiscono le scelte attraverso cui ognuno di noi sviluppa e indirizza necessariamente il suo enorme potenziale in una certa direzione assumendo un ruolo attivo nel mondo. Istanze che ci impongono riflessione, conoscenza di noi stessi, equilibrio e consapevolezza. Solo accettando e riunendoci via via con la nostra ombra – che è anche energia, risorsa vitale e bellezza nascoste - possiamo davvero evolvere e crescere come individui".

Giusy Tigano (Curatrice), estratto dal testo introduttivo al libro "Nessuno è Per Pan"

Queste ed altre fotografie sono state pubblicate nel libro "Nessuno è Peter Pan"

Abbracciami

Abbracciami

 

"Ci sono tante culture che trovano conforto e hanno grande rispetto per gli alberi. Io mi riconosco tra queste. Gli alberi ispirano pazienza e saggezza. Sono l’esempio più alto del ciclo naturale della vita. Ciò che mi affascina è questo pensiero: < Quanti cambiamenti hanno visto e vissuto gli alberi, e quanti ne vedranno e ne vivranno dopo di me? >... Vorrei potessero raccontarmelo e vorrei conforto da un loro abbraccio".

Carlo Ferrara

"Conosciuto maggiormente come portatore di una poetica profondamente surrealista, Ferrara si concentra più in generale sulla realizzazione di percorsi creativi anche in ambito concettuale e simbolico, dedicandosi con passione autentica ad attività volte alla sperimentazione, alla riscoperta della fotografia analogica e della camera oscura e alla realizzazione di un portfolio di ampio respiro che ruota intorno all’uomo e ai suoi interrogativi [...] La collezione "Abbracciami" si offre come potente simbolo visivo del profondo legame tra l’essere umano e la natura e stimola la riflessione su tematiche attuali e urgenti della nostra epoca".

Giusy Tigano (Curatrice)

L'orizzonte verticale

Orizzonte verticale

Il drone diventa per Carlo Ferrara non solo uno strumento tecnico, ma un mezzo concettuale attraverso cui sovvertire l’ordine consueto della realtà. La visione aerea permette di ribaltare la percezione dello spazio, restituendolo in forme inaspettate, quasi oniriche, dove l’ordinario si trasforma in racconto visivo carico di suggestioni surreali e poesia silenziosa. Le ombre – complici fondamentali di questa visione – non sono più semplici assenze di luce, ma elementi attivi della composizione, che disegnano geometrie e amplificano l’ambiguità delle forme. Il bianco e nero, scelto senza concessioni alla seduzione del colore, agisce come linguaggio diretto, privo di filtri o orpelli estetici: una scelta netta, radicale, che esalta la purezza grafica dell’immagine e ne sottolinea l’essenza. In questa visione essenziale e spiazzante, si riconosce la cifra stilistica di questo autore, il suo sguardo limpido, rigoroso e al tempo stesso capace di evocare mondi senza artifici, sospesi tra realtà e immaginazione.

​"Attraverso l’uso del drone, l’autore sviluppa una fotografia di ricerca che propone una prospettiva inedita: una visione verticale che, osservando il mondo dall’alto, riduce la tridimensionalità a composizioni visive essenziali, quasi astratte. La realtà si trasforma così in un quadro grafico, dove texture, linee e simmetrie diventano protagoniste in un gioco visivo che richiama la pittura minimalista. Le forme, spesso geometriche e immaginate, si alternano a ombre nette, dando vita a una narrazione simbolica. Il drone, annullando la profondità classica della prospettiva, trasfigura l’ordinario in immagine artistica. Al centro di ogni scatto, la figura umana emerge come elemento cardine, fulcro stesso della composizione nella sua presenza silenziosa e simbolica. Il contrasto tra la rigorosa organizzazione dell’immagine e l’unicità del soggetto umano genera una tensione visiva intensa, dove la figura – quasi evanescente e universale – interpreta lo spazio con poesia e forza espressiva.".

Giusy Tigano 

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