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L’occhio di Pierfranco è in grado di spingersi oltre la mera composizione estetica ed è capace di cogliere l’essenza, l’emozione e l’unicità di scenari spesso fagocitati dalla bulimia visiva quotidiana cui l’individuo è sottoposto. Gli va riconosciuto il merito di riuscire a rendere straordinario l’ordinario, di elevare la quotidianità a opera d’arte, quasi come se ogni vita e ogni attimo fossero un miracolo da celebrare. 

Laura Tota (Curatrice)

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Pierfranco FORNASIERI

Oblivion

Una rete immaginaria di connessioni e di possibili significati nascosti,  in una dimensione creativa ispirata e visionaria, che attiva emozioni e pensieri alla ricerca di significativi appigli di senso rivelatori.

Richiami

Poesia in movimento negli scatti intensi di un autore dalla grande sensibilità emotiva, capace di celebrare il quotidiano da un punto di vista non convenzionale, restituendolo straordinario ad altri occhi.

Feeling Home

Una fotografia sincera e rivelatrice, una poesia della solitudine - talvolta cercata, altre trovata per caso, spesso desiderata, oppure imposta - ma sempre essenziale per rimetterci al centro e in confidenza con noi stessi.  

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Oblivion

Oblivion

Presenze indefinite. Identità e individualità affrescate. Figure dall’evidenza prorompente, a metà fra il reale e il figurato, che affermano la propria presenza lungo un’immaginaria linea di confine, sottile, fra esistenza e oblio.

Pierfranco Fornasieri

"Lo sguardo di Pierfranco Fornasieri evoca mondi invisibili e apparentemente inesistenti, forse li crea persino, non come atto di superbia onnipotente, ma come momento di compartecipazione con i suoi soggetti, che si rivelano alla fotocamera grazie a un’intuizione silenziosa, che aspetta di essere raccolta e rappresentata per trovare verosimiglianza e, quindi, per esistere. Un potenziale evocativo che non satura la domanda, ma ne amplia la portata, e ne pone di nuove".

Carlo Riggi (Fotografo)

Richiami

Richiami

 

"L’impulso a ricercare storie immaginabili, che si disvelano da una singola ordinaria immagine, ha una genesi di tipo introspettivo: ho sempre mal sopportato nella mia vita il fatto di dover fare delle scelte. Fotografare, per me, è come indagare vite parallele. Negli attimi in cui cerco, vedo, valuto e scatto, mi passano davanti agli occhi i racconti di mille vite. I soggetti delle mie immagini sono l’enzima che mi lega indissolubilmente anche solo per un istante a storie altrui. Questo tipo di fotografia non si compie pienamente, se non c’è qualcuno che muove i suoi pensieri personali partendo dall’immagine che ha davanti. La mia narrazione fotografica non può prescindere dalla presenza di un osservatore: non riuscirebbe a realizzarsi fino in fondo".

Pierfranco Fornasieri

"La prospettiva di indagine dell’autore sembra annullare la legge del “qui e adesso” che di norma accompagna per definizione il gesto fotografico stesso: secondo il senso comune, lo scatto è infatti in grado di fermare l’attimo in uno spazio-tempo circoscritto. Al contrario, nella fotografia di Fornasieri si ha spesso una percezione molto diversa e il tempo appare quasi diluito: di immobile si avverte solo la cornice del fotogramma, quasi come se ci si affacciasse a una finestra al di là della quale ogni cosa è "viva" e si iscrive in volumi spazio-temporali in movimento. Ben oltre la visione superficiale di chi si ferma all’apparenza o coglie distrattamente solo il dato reale più evidente, Fornasieri individua una rete di connessioni e di significati in un quadro indefinito di “sliding doors” che spinge a mettere in moto l'immaginazione e a cercare appigli di senso personali e rivelatori. Le persone, gli oggetti, i gesti, la luce stessa, sembrano vibrare allo sguardo disegnando molteplici percorsi immaginari che si dispiegano come possibili sviluppi paralleli o alternativi dell’immagine.”.

Giusy Tigano (Curatrice)

Feeling Home

FH Fornasieri

“Ogni scatto è come un segreto svelato da uno sguardo mai invadente. Un accenno a mondi intimi che custodiscono concetti universali. Quell’antica porta che si chiude (o si apre) introduce il suo girare intorno al luogo abitato, è una quinta teatrale che, spostandosi, dà inizio allo spettacolo. Poi si susseguono attimi, dettagli accurati, passaggi più o meno casuali in quel territorio della memoria che gli appartiene e generosamente ci dona. Una luce alla finestra, un’attesa dentro alla stazione, quelle strade tante volte percorse uguali a quelle di qualunque città eppure fermate per raccontare una appartenenza, le radici. [...] Se dovessi paragonare Fornasieri a uno scrittore, pescherei dalle pagine di Thomas Mann. Nei suoi libri, prosa e poesia - grottesco e tragedia si mescolavano amabilmente. Le minuziose descrizioni degli ambienti erano affiancate da un’acuta introspezione psicologica dei suoi soggetti e della società che li conteneva. Anche questi frammenti di vita inquadrata sono un perfetto connubio tra reale e fantasia: pieni di pathos, permettono all’autore di fermarsi a pensare per incontrare gli altri e lo riconducono a se stesso, estraneo eppure sempre presente in questo viaggio dentro di noi che ci riporta a casa”.

Barbara Silbe (Giornalista e Photo Editor)

​"Di fronte al portfolio di Pierfranco Fornasieri le emozioni fluiscono rapide, le immagini si dispongono coerentemente tra loro in un assetto armonico e si ha la chiara percezione di un messaggio limpido e poetico inconfondibile. Arriva infatti un’idea di “casa” come luogo di ascolto intimo, di attenzione a sè, di presa di coscienza. Un luogo di armonia interiore. [...] La casa che l’autore ha cercato nell’altrui esistenza non mostra né mura né confini, si spalanca piuttosto attraverso dettagli rivelatori (una tenda che lascia filtrare la luce, una croce legata ad un albero) oppure per mezzo di sfere esistenziali precise che attengono le singole figure umane rappresentate. [...] Questa idea di casa rimanda concettualmente all’immagine del “nido”, del quale riproduce la cura meticolosa con la quale le persone disegnano un luogo a propria misura, un luogo che può essere confinato da pochi simboli o da molti piccoli oggetti oppure – al contrario – enfatizzato e valorizzato dallo spazio aperto nel quale ci si può isolare per riconoscersi più facilmente. L’Autore sembra “cercare casa” nella vita degli altri (ritrovando la propria) con la delicatezza e il rispetto di un piccolo lanternino fioco retto con decisa discrezione attraverso i veli dell’apparenza".

Giusy Tigano (Estratto dell'introduzione critica al portfolio dell'autore nel libro fotografico "Feeling Home, Sentirsi a casa")

Questo portfolio ha costituito la proposta artistica di Pierfranco Fornasieri in occasione della mostra fotografica itinerante FEELING HOME curata da GT Art Photo Agency (2017-2021).

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